23 giugno 2013

2013 23 Giu - Grignasco (NO): "Talusèe par Grignasc"

Data: 23/06/2013
Lunghezza percorso: 10,3 Km
Gamba d'Oro a Grignasco (NO): Talusèe par Grignasc 2013


Oggi si gioca in casa, Grignasco è o’ paese nostro.
E poi il luogo del ritrovo, il Parco Aurelio Vinzio (Partigiano della II guerra mondiale), quante serate passate alle feste campestri!
Ma di questo parlerò nel post che dedicherò alla corsa serale che si svolgerà sempre qui il 2 luglio.
  
Insomma, aria famigliare, anche se gente di Grignasco non se ne vede molta, a parte gli affezionati che seguono il circuito della Gamba d’Oro.
Mattinata limpida e calda, ma l’afa per fortuna è calata rispetto ai giorni precedenti e si respira un pò meglio.
L’ultima volta che ho partecipato a una podistica a Grignasco saranno passati 30 anni e forse più, ero ancora un adolescente sbarbatello, si chiamava “Corsa dell’Avis” e partiva dall’oratorio.
Sono quindi molto contento di esserci di nuovo, con l’amico di allora, fra gli altri.
Devo dire che l’ambientazione al Parco Vinzio è pienamente azzeccata: parcheggio comodo e ampio, enorme e fresco salone per le iscrizioni, ristoro e premiazioni, con tanto di tavoli e posti a sedere.
Servizio bar gestito in prima persona dal masterchef della Festa dell’Unità e Gran Maestro dell’Ordine del Baccalà (la festa si svolgerà in questo loco a partire dal 28 giugno fino al 7 luglio).
Ma veniamo alla corsa.
I partecipanti sono abbastanza numerosi, si arriva quasi a 500, che, considerata la concorrenza della corsa notturna per romanticoni Orta-Pella, non è male.
A Grignasco invece è corsa per veri macho-man, in mezzo a vipere assassine, zanzare vampiro, trote cannibali, lumache stritolatrici e rospi cava-occhi.
Devo essere sincero: sono nato e vissuto qui, ma per la maggior parte dei sentieri attraversati dal percorso sarò passato, forse una o due volte in vita mia.
Si va a correre infatti sul lungo sesia, ricalcando un tracciato molto simile a quello di Serravalle, paese che si trova sulla sponda opposta del fiume.
Devo dire che mi è piaciuto molto, pianeggiante, fondo irregolare a tratti, ma niente di pericoloso, molta ombra tra i boschetti che dà sollievo al caldo e al sudore.
I Km sono perfettamente segnalati, molti volontari sul percorso, l’organizzazione direi che è perfetta.
Però c’è un passaggio del percorso che invece conosco benissimo e mi risveglia tanti bei ricordi.
Probabilmente sarà sfuggito ai più, ma circa al terzo Km si percorre una discesa su alfalto che conduce alla “virata”, dove la direzione muta verso Prato Sesia.
Qui si trova la “Colonia Elioterapica”, centro estivo per molte generazioni di grignaschesi, tuttora funzionante, pur tra alti (pochi) e bassi (molti).
Mi ricordo di quella strada, fatta a piedi nelle mattine d’estate, inquadrati in stile militare, e non vedevamo l’ora di arrivare, per poi passare la giornata sfinendoci in ogni tipo di gioco.
Mi ricordo del leggendario “Direttore della Colonia”, personaggio cattivissimo, serissimo e severissimo, che non appariva quasi mai, ma che si manifestava dal suo impenetrabile ufficio tramite altoparlante in filodiffusione.
E la merenda seduti in cerchio, le interminabili partite a biglie, le compra-vendite dei fumetti di Topolino, Alan Ford e Diabolik.
E le partite a calcio dove non si passava mai il pallone, si voleva dribblare anche il portiere e una volta mi hanno preso per la maglia, strappato la catenina d’oro, che ho perso, e mia madre mi voleva ammazzare.
E poi la sera si ritornava, sempre a piedi, con le ginocchia nere e sbucciate, stanchi ma felici, che bei tempi!
Ma tutto sommato ci divertiamo ancora adesso, forse - anzi sicuramente - lo spirito di allora vive ancora in noi.
Anche oggi in corsa faccio molta fatica, anche se, per il mio (basso) standard, viene fuori una prestazione dignitosa.
Mi accorgo che vado più in difficoltà nei tratti al sole, sono sempre più convinto che nei mesi estivi o si corre al mattino molto presto / sera tardi, oppure per noi scarsotti in avanzato stato di maturazione sia meglio il cicloturismo.
Ma questa è una mia opinione personale, avendo io una ipersudorazione, probabilmente vado più in difficoltà di altri.
Vabbè, mi ripiglio un pò nell’ultimo Km, vedo anche mia zia sul percorso, vorrei salutarla, fargli ciao con la manina, fargli capire quanto sono bravo (!) ma preferisco risparmiare il fiato per arrivare tutto sommato bene al traguardo.
Acqua da bere e una sedia per appoggiare le allenatissime chiappe, ora è questa la felicità!
Spariamo le solite cazzate con gli amici e poi, clamorosamente, come un fulmine a ciel sereno, veniamo premiati come gruppo:
"non esageratamente troppo poco numeroso"!

A seguito di ciò ci avvicina minacciosamente una signora di un altro gruppo sportivo, piuttosto incazzata perché a suo dire il premio spettava a loro e non a noi.
Ribadiamo ciò che gli abbiamo detto ieri: fatica ne facciamo (e tanta) anche noi, se qualche volta ci danno qualcosa non rubiamo niente, e poi questo blog un piccolo servizio alla Gamba d’oro in fondo lo fa.
E oltre a ciò, se non è sufficiente, usando le parole di un famoso e compianto pittore (ma non solo) grignaschese, Franco Fizzotti, gli diciamo, in dialetto locale: “Sagrinti Not” (non te la prendere, non farti sangue cattivo), anzi la invitiamo a vedere la sua mostra a Grignasco, ne vale la pena.
Infine, una cosa che non posso fare a meno di evidenziare: ha “brillato”, per la sua totale assenza, l’amministrazione grignaschese.
Non si sono degnati neanche di mandare un assessore a presenziare alla premiazione di una manifestazione da loro patrocinata e in cui si assegnava il trofeo “Comune di Grignasco”.
Vabbè, pazienza, Sagrinti Not, chi non ci ama non ci merita!
Arrivederci alla prossima!

Click sulla mappa per vedere il percorso su Google Maps






16 giugno 2013

2013 16 Giu - Gozzano (NO): Giro del Castello

Data: 16/06/2013
Lunghezza percorso: 10,7 Km
Gamba d'Oro a Gozzano (NO): Giro del Castello 2013

Avevo già scritto un approfondito articolo l’anno scorso sul “Giro del Castello”.
Forse ero stato un pò troppo mieloso, ma nella sostanza il contenuto della manifestazione anche quest’anno non cambia.
Difficile aggiungere qualcosa, ma ci proverò.
Protagonista indiscussa di giornata è l’afa, oltre naturalmente a Claudio Guglielmetti, che vince anche questa tappa, e con il quale abbiamo l’onore di scambiare qualche parola in partenza.
Infatti è arrivata la tipica estate del nord Italia, cieli azzurro pallido e cappa tremenda di umidità.
Aggiungiamo a questo che la corsa è molto dura e molto boschiva, il risultato è che manca il fiato e si suda a litri.
Meno male che i ristori sono 2 e bevendo si sta un pò meglio.
A tal proposito consiglio vivamente - soprattutto ma non solo -  a chi non fa vita da atleta, non è più giovanissimo e non è un campione, di fermarsi a bere: meglio non fare troppo gli eroi con queste calure.
Oggi personalmente stavo bene, ho corso senza faticare a un buon ritmo (si fa per dire) i primi 2-3 Km, ma poi, arrivate le salite ho preferito non esagerare e andar tranquillo senza forzare, troppo caldo, troppa fatica e troppo sudore.
Durante il percorso ho avuto anche qualche allucinazione: ho sognato di correre in un viale con docce rinfrescanti al posto degli alberi; 
ho desiderato un bel acquazzone estivo che arrivasse all’improvviso; 
ho visto me stesso seduto su un divano bianco a sparar cazzate accompagnate da crodino e patatine, in una enorme stanza bianca, con l’aria condizionata regolata al punto giusto.
Ma la realtà era ben altra, mi trovavo, e non so bene per quale oscuro motivo, a soffrire su queste colline intrise di vapor acqueo.
Sembrava di stare in una cucina con le finestre chiuse nella quale bollivano litri e litri di acqua per la pasta.
Sinceramente non credo che oggi la mia salute ne abbia guadagnato, ma meglio non pensarci troppo.
Quando si esce dai boschi va anche peggio, non c’è più ombra e ci aspetta la salita alla chiesa dove sinceramente mi faccio pena da solo, tanto sono scarso nel farla.
Pensavo anche di avere un’ulteriore visione quando a un tratto mi sembra di costeggiare un canale, che quasi invoglia a buttarsi dentro: in realtà è un sottopasso, completamente allagato!
Poi finalmente si scende verso l’arrivo, verso l’acqua da bere e l’ombra del cortile del municipio.
Mi accorgo di essere talmente sudato che sembro uscito da un tuffo in piscina con i vestiti.
Ritiro il premio, che qui è per tutti: un libro di ricette del VCO.
Poi, uno dei miei miraggi diventa realtà: c’è una fila vuota di comode sedie da giardino, in zona ventilata e con leggera brezza.
Io e l’amico Joe non ci facciamo sfuggire l’occasione e ci spalmiamo lì sopra a chiacchierare con altri amici di Grignasco, e senza cambiarci rilassiamo il nostro corpo stanco e bollito.
Si sta talmente bene ora, che dispiace alzarsi.
Ma infine si va, e l’arrivederci all’anno prossimo!







14 giugno 2013

2013 14 Giu - Santa Croce di Borgomanero (NO): Tapasciada

Data: 14/06/2013
Lunghezza percorso: 5,7 Km
Gamba d'Oro a Santa Croce di Borgomanero (NO): Tapasciada 2013

Questa sera organizziamo una trasferta a Santa Croce (Borgomanero), per disputare la classica Tapasciada.
Si tratta di una serale di 5.7 Km che si snoda nel quartiere Santa Croce, con puntata in “altura” in frazione Vergano.
A chi, di noi anziani ragazzi degli anni che furono, sentendo nominare Vergano non viene in mente la mitica Maria Röngiaossi (Aggiusta Ossa, o, altresì detta Tira Ossa), l’indimenticata guaritrice di tutte le distorsioni, articolazioni fuori posto e accavallamenti vari che ci procuravamo in giro per i campi di calcio o cadendo dalle nostre Saltafoss?
Il ritrovo è presso il supermercato Carrefour.
L’ambientazione è un pò in stile corsa della Coop a Borgosesia, non proprio bellissima diciamo.
C’è però da dire che il piazzale dell’arrivo è riservato esclusivamente alla corsa, come pure l’edificio del rione, quindi rispetto alla podistica borgosesiana è un pò meglio.
Ma veniamo al percorso.
A mio parere molto ben disegnato e veloce.
Si parte infatti in piano, per le vie della frazione, per un paio di Km.
Segue circa 1 Km di salita che porta a Vergano, impegnativa ma corribile, in asfalto-ciotolato.
E poi si scende, prima decisi, poi più dolcemente, per ritornare all’arrivo riattraversando Santa Croce.
Nell’ultimo tratto segnaliamo il simpatico passaggio nei pressi dell’ortofrutta Pelè, dove i podisti vengono omaggiati di 1 pesca (buona).
Altissimo il numero dei partecipanti, ben 720!
Serata appiccicosa, si suda a star fermi e dopo qualche centinaio di metri siamo già grondanti.
Ma stasera ce la prendiamo comoda, scattiamo un pò di foto, ce ne freghiamo del tempo e ci divertiamo molto.
Nel complesso una bella serata, non eravamo mai stati in questa zona di Borgomanero, molto carina.
La vista della città da Vergano è degna di nota, come pure la frazione stessa, un caratteristico e ben conservato borgo antico.
Trovate qui qualche foto panoramica e non dell’amico Joe, che si trova in forma talmente smagliante da permettersi di fermarsi a scattare e poi recuperare centinaia di metri in estrema scioltezza…beato lui!
Per la cronaca un ragazzo viene colto da un piccolo malore all’arrivo, ma per fortuna niente di grave, il tutto si è risolto con 24 ore di degenza nel vicino ospedale di Borgomanero.

9 giugno 2013

2013 09 Giu - Vaprio d'Agogna (NO): Marcia Nazionale Tricolore

Data: 09/06/2013
Lunghezza percorso: 11,200 Km
Gamba d'Oro a Vaprio d'Agogna (NO): Marcia Nazionale Tricolore 2013

Nel mese di giugno del 2013, circolava fiero e minaccioso per i bar del novarese, un manifesto di littoria memoria.
Ello annunciava la marcia nazional-tricolore in quel di Vaprio d’Agogna.
Non sembrava un oggetto degli anni 2000 ma del ventennio.
Sembrava uscito dal baule di un qualche podestà-podista dell’epoca, pareva macchiato di olio di ricino.
Dopo la marcia su Roma, la marcia su Vaprio, a fondar una nuova patria?
Ma “Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare!”. 
E così fu che 2 arditi della SanBrocchese partiron alla volta di questo rurale borgo, di rosso vestiti e su rosso e bolscevico automezzo (però con le finiture nere).
Al che si domandarono: «ma non è che con tutto stò rosso addosso ci mandano all’A Gogna?» Compiaciuti e caricati da questa battutona i nostri coraggiosi si iscrissero decisi alla gara e si recaron al bar del paese.
Mentre gustavan il loro caffè, una famosa frase del Duce Benito, incisa in targa rigorosamente nera appesa al fianco (destro) del bancone, lì avvisò: “Chi si ferma è perduto!”
E allora “In alto i cuori”  e vai con l’inno di Mameli ad annunciar la partenza dei 662 marciatori nazional-tricolori.
“Vincere e vinceremo!”…beh forse questo no, ma di sicur l’onor patrio in quel di Vaprio difenderemo!
“GPS e moschetto, podista perfetto”: un secco colpo d’arma da fuoco (a salve) da l’inizio alle ostilità.
Dopo la passerella cittadina la corsa va per strade di campagna, prati e boschetti.
Tutto pianeggiante, ma si fa fatica lo stesso.
La ricca vegetazione che incontriamo ci fa sentire il suo umido respiro e a tratti sembra di stare in una sauna, si suda tantissimo!
Oggi ho visto parecchia gente scoppiare, boccheggiare e camminare a causa di una partenza troppo allegra.
Ho visto cose che voi umani dediti al divano e al telecomando non potreste immaginarvi.
E tutti questi momenti andranno perduti nel tempo, come sudore nella pioggia.
È tempo di viverli, alzate il culo e correte!
Il fondo sul quale si procede è sempre piuttosto morbido, molta erba.
Una vera gioia per ginocchia e caviglie, ma rallenta il passo e sembra di andar più piano, mentre in realtà è normale così.
Verso metà della corsa mi trovo, insieme ad altri, con un corridore che a prima vista giudico forte.
Progressivamente costui guadagna metri sul nostro gruppetto.
A un tratto però ho la prova di cosa vuol dire chiedere troppo al proprio fisico: questo podista infatti cade rovinosamente, addirittura rotolando sul terreno, in un punto dove non c’erano ostacoli, praticamente inciampa su se stesso.
La troppa fatica annebbia i sensi, si perde il controllo e la lucidità e si rischia di farsi male.
Per fortuna l’amico non si fa niente, ma dovrà dire addio ai suoi pur bassi propositi di gloria.
Ovviamente la crudeltà sportiva, appartenente più agli scarsi che ai campioni, ci impone di non aspettarlo, dato che ci voleva staccare, quindi tiriamo dritti lasciandolo a terra, facile preda delle miraude campagnole.
Oggi mi accorgo anche di avere un tifoso, incredibile! un podista che, quando a circa 3-4 Km dall’arrivo “forzo” il ritmo per cercare di entrare nella top 100 (sigh!), mi urla «vai, grande!».
Ma credo avesse il cervello offuscato dalle alte dosi di acido lattico per potermi fare un tale complimento.
Comunque lo ringrazio e lo saluto con simpatia, anche se in quel momento non era del tutto capace di intendere (e dal fiatone che aveva neanche tanto di volere).
Dosando le forze arrivo al traguardo messo abbastanza bene, e forse ne avevo ancora, ma mi accontento così, a una certa età è meglio non esagerare.
Tra le tante cose positive di questa ottima corsa:
- Tabellone con mappa del percorso e distanza perfettamente misurata con GPS esposto in zona ritrovo;
- Segnalazione dei Km impeccabile;
- Lavabo multi-rubinetto per lavaggio rapido dei podisti;
- Piccolo premio per tutti (1 quartino di latte);
- Speaker, che mi dicono essere un ex anchor-man di Altaitalia TV;
- Bella musica in sottofondo, che da la carica e mette allegria;
- Premiazione con inno nazionale e belle coppe e trofei per i vincitori.
Una mancanza invece è stata l’assenza del controllo: secondo me qualcuno ha fatto il furbetto e si è infilato sul percorso e/o ha tagliato qualche pezzo.
Me ne accorgo trovandomi davanti soggetti altamente improbabili.
Per carità, sono delle non-competitive, però non si dovrebbe fare.
Molto bravi qui a Vaprio, evento egregiamente organizzato e riuscito.

PERCORSO SU GOOGLE MAPS

FOTO


2 giugno 2013

2013 02 Giu - Borgosesia (VC): Trofeo Avis Città di Borgosesia

Data: 02/06/2013
Lunghezza percorso: 9,300 Km
GAMBA D'ORO 2013 BORGOSESIA









Dopo essere stati a Gozzano la settimana scorsa, in perfetta e azzeccatissima ambientazione naturalistica, tra prati e freschi boschetti, trovarsi qui, nel parcheggio full asfalto di un centro commerciale, in mezzo alle auto e ai consumatori della domenica mattina, è un bel pugno in un occhio.
Soprattutto pensando che a Borgosesia hanno il parco Magni.
Ma sono cose che ho già detto, non voglio ripetermi, se la corsa deve partire da qui ci saranno dei validi motivi, e poi è sempre più facile criticare che non fare, quindi non vado oltre.
La giornata è finalmente estiva, ci saranno una ventina di gradi in partenza, sole limpido e cielo sereno.
Il percorso qui è di quelli duri, forse anche troppo per una camminata non competitiva.
Credo sia anche questo il motivo che tiene basso il numero di partecipanti, non si arriva a 400.
La salita a Valbusaga, 1Km abbondante con pendenze parecchio severe, spaventa infatti molti.
Tecnicamente nulla da dire, però forse è più un tracciato da corsa “seria”.
Questo percorso più lo faccio e più mi pare di connotazione “ciclistica”.
Infatti la salitona, messa lì al Km 2, induce a dosare le forze.
Anche oggi osservavo come tutti salgono in modo “tattico”, chi risparmiandosi e chi invece cercando di avvantaggiarsi.
Per qualche minuto mi sento un pò come Bugno, Chiappucci, Pantani, Indurain che salgono il Mortirolo studiando le facce degli avversari per coglierne i momenti di difficoltà.
Anche questo fa parte del divertimento sado-masochista del podista: stai facendo una fatica bestia, il sudore ti cola dalla fronte, ti fa bruciare gli occhi e a tratti non ci vedi più un cazzo, ma sei lo stesso contento di vivere quel momento.
Lì sul salitone, avendo gambe, l’istinto è di salire spediti: si è appena partiti, le forze ci sono.
Ma, esagerando, ci si ritrova poi in debito di energie nel successivo tratto discendente di circa 2 Km.
Dove però la corsa presenta davvero il conto è al termine della discesa: si ritorna in piano, mancano ancora 5 Km e le gambe sono imballate dalla micidiale combinazione salita ripida-discesa veloce.
Qui, come ogni volta che corro questa gara, comincio a perdere la padronanza di me e vado in sofferenza.
Ma non credo di essere l’unico, da qui all’arrivo da dietro non rientra più nessuno e quelli davanti non è che si allontanino molto.
Oggi poi il caldo si fa sentire, ho addosso la maglia della Sanbrocchese, ma era meglio mettere la canotta.
Me la toglierei, vorrei che qualcuno mi tirasse una secchiata d’acqua, ma mi accontento di raffreddarmi un pò con il bicchier d’acqua del ristoro.
Si sta avvicinando il tratto per me più critico, i prati, dove mancheranno 2-3 Km all’arrivo.
Si tratta di un tratto di sterrato pratoso, piuttosto sconnesso e difficile da correre, in pieno sole.
Assessore Maria Elena Caldi & la SanBrocchese
Ho dei momenti di smarrimento, di scoraggiamento, vorrei mollare, buttarmi sul prato, scavarmi la fossa da solo e auto-seppellirmi qui...ho addirittura un delirio poetico risvegliato dal suono dei campanacci delle mucche che pascolano nei pressi:
«E’l naufragar m’è dolce in questo prato, tra i grilli e le formiche, tra le cicale e le ortiche.
E in lontananza s'ode, a far da mesto rintocco, la campana del Pio Bove.»
Il caso vuole che mi trovi insieme a due podisti di nero vestiti, nettamente più forti di me, credo stiano facendo una corsa di allenamento.
Beh, mi dico, forse è un oscuro presagio…ma invece si rivela una fortuna.
Mentre io sto quasi per avere l’estrema unzione, questi discutono amabilmente su quanto siano belli questi posti, così incontaminati a solo 1 Km dal centro di Borgosesia.
Vorrei anch’io dire la mia sull’argomento, ma risparmio il poco fiato che mi resta e cerco invece, riuscendoci, di tenere il loro passo, riprendendo un pò di fiducia e abbondonando i pensieri negativi e i propositi testamentari.
Così, facendo una fatica assurda e ripromettendomi come ogni volta che questa è l’ultima che soffro così, arrivo finalmente alla discesa che in capo a 1Km scarso porta all’arrivo.
Stringo i denti, tiro fuori le ultime energie e arrivo felice al traguardo.
Ristoro discreto, cartelli dei Km non presenti, premiazione relegata in un misero angolino del parcheggio.
Però ci consoliamo con un bel cesto-premio (che anche stavolta il Riga riesce a strappare con le unghie) e con la foto insieme alla bravissima, simpaticissima e carinissima Assessora allo sport del comune di Borgosesia.
Un saluto e un  ringraziamento anche al gentilissimo presidente Avis e al fiatocortista Fabio di Gozzano che abbiamo avuto il piacere di conoscere.
Ma si dai, ci siamo divertiti, abbiamo fatto fatica e versato sudore, abbiamo incontrato tanti amici, una gran bella mattinata!

P.S.
In concomitanza a questa corsa oggi a Bellinzago Novarese ce n’era un‘altra a cui partecipammo l’anno passato, e dove saremmo tornati volentieri.
Ma purtroppo il sovrapporsi delle date “cannibalizza” gli eventi e così abbiamo scelto la corsa più vicina, e alla quale in fondo siamo più affezionati.

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